Seppie, calamari e totani – un’esca affidabile – 3
Seppie, calamari e totani sono esche che risultano adatte per il mare mosso e da abbinare anche al cannolicchio. Sono esche facilmente reperibili.
Nei mesi freddi (dicembre-febbraio), se si va a caccia di predatori, è meglio utilizzare come esca i cefalopodi, seppie, calamari e totani, contrariamente a quanto si pensa, il calamaro non brilla di luce propria, il fenomeno è causato da batteri bioluminescenti costituenti il plancton che, irritandosi in seguito ai movimenti oppure riproducendosi velocemente e cibandosi del calamaro stesso conferiscono al cefalopode luminosità anche dopo morto e fuori dell’acqua producendo una luce, verdastra, questa rappresenta un richiamo visivo invincibile. I cefalopodi si possono innescare a coda di rondine, ottima per la Spigola, meno per il Sarago oppure in maniera elicoidale o lineare, passando l’amo all’interno delle carni.
I tranci hanno una larghezza di un centimetro e una lunghezza variabile a volontà, se la corrente è forte si utilizza l’innesco lineare (un trancio al cui interno viene fatto passare l’amo), se la corrente è debole, è preferibile l’innesco elicoidale, detto anche cucito, ( l’amo entra ed esce nel trancio più volte) per avere una mobilità maggiore.
L’innesco a coda di rondine si ottiene tagliando un lato del trancio (dove ci sarà la punta dell’amo) in modo da formare due punte, un altro ottimo innesco, è quello dei due tentacoli (grinfioni) del calamaro. Si utilizzano generalmente ami a gambo lungo e non troppo grossi, per migliorarne la resistenza nel lancio, si fa qualche giro di filo elastico in prossimità dell’occhiello dell’amo.