Il pesce serra – il predatore tropicale – 20
Il pesce serra è un predatore tropicale che talvolta attacca la preda solo per il gusto di farlo senza cibarsi delle carni tranciandola di netto.
Il pesce serra il predatore alloctono. Da alcuni anni, sulle nostre coste, si è insidiato un predatore tropicale in grado di tranciare di netto i pesci con una precisione chirurgica. In passato, quando era ancora sconosciuto, i pescatori vedevano attaccare le loro prede allamate durante la fase di recupero e non riuscivano a rendersi conto di cosa si trattasse.
Inizialmente si pensava a qualche predatore stanziale come barracuda mediterraneo o qualche ricciola in caccia su bassi fondali.
Sta di fatto che ogni qualvolta si cercava di tirar fuori questo pesce anche i nylon da i diametri più spessi, venivano mozzati senza alcuna difficoltà.
Il mistero venne svelato solo quando, alcuni pescatori decisero di utilizzare il cavetto d’acciaio come nella pesca agli squali nel bolentino di profondità.
Il pesce serra, conosciuto nei paesi tropicali con il nome di blue-fish, si è avvicinato alle nostre coste a causa dell’innalzamento della temperatura globale, che riscaldando l’acqua, ha permesso ad alcuni pesci tipicamente dei tropici di stanziarsi nei nostri mari, come i barracuda tropicali, le lampughe, e pesci balestra.
Abitudini del pesce serra
Nella fase giovanile è un pesce gregario che vive in branchi di molti esemplari (dai più piccoli fino al chilogrammo) nel sotto costa, mentre da adulti preferiscono muoversi in solitaria o al massimo in coppia.
Il periodo di riproduzione è dalla primavera inoltrata fino a tutta l’estate, di conseguenza avvicinandosi a riva per la frega, catturarli non è affatto un impresa ardua.
Gli esemplari giovani sono molto più voraci di quelli grandi e attaccano le loro prede anche solamente per il lusso di ucciderle.
Stile di caccia
Predilige cacciare in superficie, a pelo d’acqua, in zone tranquille e poco frequentate dai bagnanti. Il mare è calmo e i cambi di luce sono il mix vincente per sovreccitarlo e renderlo un predatore affamato.
Periodo migliore
Senza alcun dubbio il periodo estivo è il momento migliore per insidiare il serra ma se andiamo alla ricerca degli esemplari più grandi, i mesi di Agosto-Settembre-Ottobre faranno al caso nostro.
Hot spot
Il serra è distribuito più o meno su tutta la costa, ovviamente però dove risiede più minutaglia da cacciare sarà un hot spot migliore: scogliere, foci, dighe e porti saranno dei punti privilegiati per la caccia al predatore.
TRAVI ED ESCHE:
Esche migliori
Ovviamente il pesce vivo è l’ideale, tra tutti sicuramente il cefalo è il più gradito ma anche mormore, aguglie, lecce insomma tutto quello che si innesca va bene per insidiarlo.
Se non riusciamo a procurare il vivo, possiamo provare con il filetto di cefalo a galla.
Attrezzatura e calamenti
Armiamoci di canne potenti, telescopiche o ripartite (meglio tre pezzi), in grado di lanciare 150 grammi senza difficoltà dato che le nostre esche saranno molto corpose.
Come mulinelli utilizzeremo quelli con una bobina capiente in grado di contenere 250 metri dello 0,30 (o comunque non scendere mai sotto lo 0.25 soprattutto in presenza di scalini di risacca pronunciati) dato che durante le partenze sono in grado di prendersi molti metri di filo.
Anche il rapporto di recupero del mulinello, dovrà essere veloce per riuscire a tenere il filo in tensione durante le loro partenze in direzione della riva, onde evitare che il pesci si slami.
Il cavetto d’acciaio ad un o più ami (consiglio almeno 2) sarà indispensabile per la cattura del serra.
Nella pesca con il vivo, la tecnica della teleferica può essere un buon metodo per catturare il predatore, proprio per questo vi suggerisco di leggere l’articolo sulla “pesca col vivo“, dove troverete anche un video per la costruzione del cavetto d’acciaio.
Pesce alloctono
Non rilasciatelo, facciamo selezione di questo terribile predatore che sta distruggendo i nostri mari e che attacca anche per divertimento.